La Panniculopatia Edematofibrosclerotica “PEFS”, è un processo degenerativo del pannicolo adiposo sottocutaneo, che trova origine da danni della microcircolazione, specificamente da una microangiopatia degli arti inferiore, che porta alla formazione di edema e successiva evoluzione di tipo fibrosclerotica.
La PEFS più di un danno estetico, è una vera e propria patologia della microcircolazione; questa condizione è provocata da un’alterazione ipodermica con ipertrofia delle cellule adipose insieme a ritenzione idrica a livello degli spazi intercellulari ipodermici, il tutto è dovuto ad un’alterazione del sistema venoso e linfatico con rallentamento del flusso sanguigno.
Queste alterazioni microcircolatorie, portano ad un peggioramento del quadro cutaneo: di fatto quando il sangue affluisce ai tessuti con difficoltà e altrettanto difficilmente defluisce, può indurre una sofferenza e degenerazione del tessuto connettivo; particolarmente, nel derma aumenta la fuoriuscita di liquidi dai capillari e diminuisce il rientro di liquidi per via linfatica e venosa.
Questa è l’origine della Ritenzione Idrica, quando i liquidi ceduti per via capillare non riprendono il flusso per via linfatica e venosa, i prodotti di scarto, rimanendo nelle zone interstiziali non vengono drenati e si verifica una situazione infiammatoria di stasi idrica.
Sono molteplici i fattori coinvolti nella formazione della cellulite, anche se come già ribadito, può essere grossolanamente tutto riconducibile ad alterazioni del microcircolo.
La “PEFS” è dovuta a stasi capillaro-venulare dei microvasi del tessuto connettivo sottocutaneo e comporta:
Possiamo identificare diversi fattori causali, alcuni non eliminabili e altre variabili collegati ad alcune fasi della vita:
• Gonfiore attorno alle caviglie
• Senso di pesantezza nelle gambe
• Piedi freddi
• Parestesie (alterazione della percezione della sensibilità a diversi stimoli sensitivi, come quelli termici, tattili o dolorifici)
• Senso di tensione
• Crampi notturni
• Comparsa di rete di fini vasi sanguigni (teleangectasie) e Varici
Senza entrare molto nei dettagli, poiché servirebbe un trattato di medicina interna per descrivere a fondo questi fenomeni, possiamo riconoscere quattro fasi o stadi della “PEFS”:
STADIO 1: EDEMATOSA
Questo stato è ancora reversibile, quindi trattabile.
Presenza di gonfiore, l’edema, dovuto al ristagno di liquidi nell’ipoderma.
La cute è ancora tesa ed elastica ma si inizia ad avvertire sensazione di pesantezza, molto difficile da riconoscere ad occhio nudo.
Può regredire e l’inestetismo può risolversi completamente, anche se rimane la tendenza al disturbo e ci si dovrà tenere sempre sotto controllo, inoltre una cellulite iniziale si può combattere anche a casa propria, con qualche accorgimento e i prodotti giusti, anche senza ricorrere al medico.
STADIO 2: FIBROSA
Questo stato è ancora reversibile, quindi trattabile.
I depositi di liquidi non rimossi, con il tempo, diventano cronici e si infiammano, determinando l’indurimento dei tessuti circostanti.
Adipociti che rimangono imprigionati nei tessuti circostanti ed inizia cosi il processo di fibrosi e formazione di fini nodulazioni.
Il gonfiore intercellulare induce aumento e ingrandimento delle fibre collagene, con conseguente strozzamento dei vasi, alterazioni degli scambi metabolici e sofferenza del tessuto cutaneo e sottocutaneo con ristagno di prodotti tossici di scarto.
A occhio nudo pelle appare pallida con colorito spento, si arrossa se compressa, inizia a comparire il cosiddetto aspetto a “buccia d’arancia” e possono esserci aree fredde, con ridotta sensibilità alla palpazione.
STADIO 3: FIBROSCLEROTICO
Questo stato è migliorabile, non 100% reversibile, quindi trattabile con trattamenti chirurgici ma anche non invasivi.
Presenza di micronoduli incapsulati da fibre collagene, l’ossigenazione dei tessuti è fortemente compromessa e un’aspetto a “buccia d’arancia” con fastidio e dolore alla palpazione della zona.
STADIO 4: SCLEROTICA
Questo stato è irreversibile, l’unico trattamento possibile per migliorare in modo notevole è il trattamento chirurgico delle macronodulazioni.
Formazione di noduli più voluminosi ed evidenti si accentua, così come la fibrosi, e la circolazione è sempre più limitata.
La pelle è dura e piena di depression, spesso presenza di ematomi, segno di fragilità capillare, con un aspetto imbottito “cute a materasso”, fredda e dolente alla palpazione.
Le gambe diventano pesanti, gonfie, dolorose e la sensazione di stanchezza è spesso presente, anche senza sforzo.